SANTI E DEFUNTI

Se halloween è una festa che non mi appartiene, nonostante addobbi la scala con zucche, fantasmi e lumicini vari, nonostante apra  volentieri la porta a chi chiede "dolcetto o scherzetto " ed abbia sempre il dolcetto a portata di mano , nonostante mi sia stato raccontato che già mia nonna metteva la zucca col lumino sulla finestra, nella notte di Ognissanti, per far luce alle anime del purgatorio che si avviavano al paradiso( mia nonna era avanti...) , mi appartengono molto la festa di Ognissanti e la giornata dei defunti. Più la prima...vista la mia assidua frequentazione dei cimiteri (tipo una volta l'anno, perché son fermamente convinta che i miei cari sia meglio ricordarli nel cuore e nella preghiera, più che davanti a una tomba) . Oggi, per esempio, ho pensato alla Santità (andar per la brughiera a passo veloce, mi aiuta anche a pensare). Ecco, mi torna in mente una frase, mi pare sia di Papa Francesco, ma potrei sbagliare : " la santità non è cosa per pochi" . E allora non posso non pensare a mio papà, alla sua accettazione della malattia, fino alla fine, con la sua voglia di vivere, anche al momento dell'ultimo respiro.  Senza mai perdere la speranza.  Non l'ho mai sentito "maledire" Dio per avergli dato la croce che portava. Non l'ho mai sentito chiedere coraggio...l'ho sentito più volte dare coraggio a me.
Non riesco a non pensare a tutto quello che mi ha insegnato.
Non posso non ricordare lui e mia mamma e i sacrifici che hanno fatto per non farci mancare nulla che non fosse superfluo.
E vedo ogni giorno la santità, nella fatica di andare avanti, anche quando il gioco si fa più duro e sembra non valere la pena.
La vedo quando guardo una persona in difficoltà con se stessa, riuscire comunque ad essere guida per altri, con l'umiltà di dire "non so essere guida per me stesso" .
Essere santi non significa vivere in Chiesa, o con il rosario in mano.
Ok...siccome voglio evitare la scomunica : la preghiera serve! Ma non può essere sterile preghiera fine a se stessa.
I veri santi di oggi sono quelli che pregano in silenzio e vivono il loro credo al di fuori delle chiese e dei conventi. 
Sono tutte le persone che si spendono per gli altri, con l'anima.
Sono i miei colleghi che sorridono davanti agli insulti ricevuti, mentre lavano la cacca dal culo di sconosciuti. Che li rianimano da un arresto cardiaco per poi sentire "grazie dottore, se non ci fosse stato lei" ( nulla tolgo ai dottori...ma lì c'era anche l'infermiera ) , e non per nulla persino il Papa ha detto che "se Dio vivesse oggi, sarebbe un infermiere  .
La vedo negli amici che si occupano di persone disabili, che si spendono per aiutare famiglie in difficoltà non solo economiche.
E sì. ..è  vero. La santità non è una cosa per pochi. Probabilmente non è cosa per me, che finirò all'inferno tra le anime dannate ( nel girone dei golosi, o degli ignavi, a farmi rincorrere per l'eternità da uno sciame di api, non fosse altro che perché gli ignavi erano i più simpatici nella Divina Commedia) , ma di santità intorno a me ne ho vista molta.
Forse è meglio che eviti di camminare troppo nei boschi, che poi deliro.

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