PERCHÉ SANREMO È SANREMO 2016

Non guardo Sanremo, ma è inevitabile saperne qualcosa. Dovrei spegnere la tv e anche la radio per almeno 2 settimane. 
In questi giorni di festival nazional-popolare ho capito che:
1) Gabriel Garko è in realtà un manichino di plastica, di quelli fighi dei negozi alla moda che io non frequento, solo perché non mi farebbero nemmeno entrare, visto " ma come mi vesto" . Usa il piegaciglia meglio di una donna anni 60. Non sa parlare. Gli è esplosa la casa, una donna è morta, ma la cosa importante è che LUI SI È PROCURATO DEI GRAFFI. Che cosa triste.
2) Patty Pravo è ancora viva. È un incrocio tra una Barbie plasticata e l "innominabile di Harry Potter " ( il naso è sparito ) ed è talmente tirata che non riesce nemmeno a muovere la bocca. Penso che tra un paio d'anni la ritroveremo al festival tra le nuove proposte. Sempre che non muoia, altrimenti la infilano nella differenziata.  Avesse mai espresso il desiderio di farsi cremare, sappia che non si può bruciare la plastica, ne esce diossina. E tanta. Al limite la mettiamo in una teca al museo egizio di Torino, tanto è già una mummia, non sfigura di sicuro.
3) un ricercatore è morto, ucciso, in Egitto. Due Marò sono in attesa di giudizio in una prigione in India, l'Italia sta andando a p.....e. Ma l'importante è strapagare Carlo Conti, i super ospiti e cantare con quattro nastri colorati in mano o intorno al microfono.
Per essere una che non guarda la kermesse, direi che ho capito abbastanza da sapere che non lo guarderò nemmeno nel 2017.

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