CARO GESÙ BAMBINO

O caro Babbo Natale ( come preferite, io son della "vecchia scuola" e scrivo ancora a Gesù Bambino) .
In questo periodo frenetico, di cene, acquisti, auguri fatti a caso, anche un po' al volo, sento il bisogno di fermarmi e pensare a cosa davvero vorrei per Natale.
Ecco...io vorrei tornare indietro nel tempo, a quando non riuscivo ad addormentarmi pensando al giorno dopo, a cosa mi aspettava. Ai regali sotto l'albero, comprati a suon di sacrifici dai miei genitori, rinunciando magari ad un cappotto o alle scarpe nuove, in favore di Cicciobello o Big Jim.
Ai baci di mia mamma e mio papà, a cui dicevo che pungeva ( e quante volte, poi, l'ho rasato io....e non andava mai bene) .
Alla tavolata con zii e cugini, si iniziava a mezzogiorno e si finiva a mezzanotte, con la tombola e il mercante in fiera ( maledetto lattante) e lo zio che imitava il Don Enrico. Alla nonna che si strozzava immancabilmente quando rideva.
Poi siamo cresciuti. Qualcuno non c'è più.  Il Natale è cambiato e non c'è più neanche la neve.
Una volta eravamo più poveri , ma più ricchi di sentimenti.  O forse è solo la nostalgia a parlare.
Oggi il Natale quando arriva, arriva. E ogni anno sempre prima. A ottobre vendono già i panettoni e le pubblicità iniziano a martellare le teste dei bambini di giochi megagalattici ed elettronici. Esistono persino dei tab per bambini dai 12 mesi!
Sarò anche vecchia dentro...ma per Natale io vorrei che si potesse fermare il tempo, vorrei poter riabbracciare chi non c'è più.  Vorrei vedere ogni minuto il sorriso negli occhi della nana, quello che aveva ieri sera, dopo la confessione.
Vorrei che nel mondo ci fosse più solidarietà.  La pace sarebbe pure troppo.
Vorrei che Tu portassi a Renzi e ai suoi compagni di merende un paio di mesi con lo stipendio di un operaio, con un mutuo e una famiglia da mantenere.
Vorrei che i potenti del mondo passassero una mezza giornata in una corsia d'ospedale.
Vorrei che l'altra mezza la passassero a fare i maestri in una scuola.
Vorrei anche che Papa Francè si candidasse alle primarie. Ma sono cose impossibili.
E allora, caro Gesù, quest'anno a Casayanez abbiamo deciso di aiutarti un po'. Il nostro Natale è all'insegna di "un regalo in meno per un aiuto in più " .
Abbiamo deciso di fare dei doni "solidali" : la nana ha fatto un' offerta ad un canile della zona, comprando i loro calendari, per donare cibo e coperte ai cuccioli abbandonati, ispirandosi all' enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune ( Tutte le tue creature) . E visto che questo è il tema dei nostri Lab-Oratory,  lo stesso ho fatto anch'io per le mie amiche Ranocchie.
Per gli altri abbiamo deciso di fare un' offerta a due associazioni ,  a nome delle persone a cui abbiamo fatto il regalo. Per esempio a nome delle "Mamme delle femmine della 5A " .
La speranza è che il semino piantato nel cuore della nana possa diventare una pianta forte e vigorosa.
Perché alla fine il Natale è proprio questo. E non solo a Natale. Dovrebbe essere così tutto l'anno. E, forse, il mondo sarà migliore. 
E lo so che non potrò tornare indietro nel tempo,  che quei Natali non torneranno più.  Ma saranno sempre custoditi nel mio cuore. E adesso capisco che la cosa più importante non è mai stato il pacchetto da aprire. O il gioco che c'era dentro. Era lo stare insieme. Era la barba di mio papà che grattava. Era il fatto che noi figli eravamo felici di aver avuto ciò che desideravamo e forse a mia mamma pesava meno il cappotto non comprato. O le scarpe per mio papà rimandate e comprate dopo,con molte ore di straordinario.
Grazie Gesù, per avermi dato la capacità di capire tutto questo.
Una sola cosa, noi non lo possiamo fare... porta consolazione a chi non la trova nel cuore. E  magari una maestra alla 5B!
E se proprio ti avanzasse un minuto... io vorrei tanto Pisolone...
Grazie.

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