COMPITI DELLE VACANZE

Questo post mi è stato ispirato da alcune amiche, che lamentavano il fatto che i figli non fanno volentieri i compiti delle vacanze estive.
Ora, dai, onestamente. .. chi di noi li faceva volentieri e senza fiatare, ai tempi  dell scuola (io ai tempi del Carlo Codega,  o che Berta filava, ero una che faceva disperare comunque anche durante l'anno).
Quale di noi mamme non ha cercato un metodo, più o meno valido, più o meno ortodosso, per costringere i figli a fare sti benedetti compiti, possibilmente prima di Natale?
A parte me...che la nana inizia a farli che la scuola non è ancora finita.
Lungi quindi da me dare consigli psico-pedagogici a riguardo.
Personalmente, in questi quattro anni , la lascio fare un po' come crede. Non prometto, non minaccio, non aiuto.
Nelle cinque settimane di oratorio estivo ( di cui due di vacanza in famiglia), i compiti sono out. Se ha voglia apre il libro, se no...pace.
C'è tutto il resto dell'estate.
E poi diciamocelo chiaramente : ma è davvero indispensabile compilare le pagine di quei libri lì?  Non si può trovare un modo alternativo per assimilare al meglio ciò che si è imparato durante l'anno scolastico?
Non so... farsi una gita nei dintorni osservando il paesaggio  (geografia,  visitare un sito storico o archeologico nelle vicinanze (storia) , rinunciare a una giornata in spiaggia per andare a vedere un museo (storia o magari scienze se il museo è casualmente antropologico con animali) , visitare uno zoo (va beh...a.me fa tristezza, ma l'anno scorso al Safari Park di Varallo Pombia, abbiamo studiato anche geografia).  O una nuotata nel lago con maschera e pinne a vedere gli avannotti.
Costruire dei castelli di sabbia, o dei villaggi di sassi ( va benissimo anche la riva del fiume o la sabbiera in giardino o persino la sabbia magica) e lì vai con storia, geografia, fisica (cavolo...la.forza di gravità la capisci quando il sasso ti cade sul piede).
Vogliamo fare anche educazione fisica? E allora un bel giro in bicicletta, un pomeriggio in piscina, una camminata in montagna.
E la lingua inglese, dove la mettiamo? Per quella basta accendere la radio o scaricare l'apposita app per i file mp3 e si trova il mondo. Ed ecco che ascoltando "lollipop" o "staring at the sun" di Mika (siamo in fase Mika...la nana ci schifa vandesfroos) ,  facciamo sia musica che inglese (o almeno ci abituiamo ad ascoltare il suono della lingua inglese ) .
Andare in giro per il paese a piedi o in bici ci serve anche per educazione civica, oltre che per geografia e ginnastica.
Se poi vogliamo imparare matematica e sviluppare la memoria, allora giochiamo a carte ( briscola e scopa sono l'ideale,  a scopa devi fareble addizioni. A briscola devi capire che se non ti ricordinle carte già giocate, perdi inesorabilmente ) .
Preparare la salsa di pomodoro, con i pomodori dell'orto del nonno o il pesto con il basilico del nostro balcone o la marmellata di more di rovo, raccolte a mani nude con mamma e papà ,  servono per economia domestica  (ma si studia ancora? ).
E l'italiano?  Beh...per quello esiste la settimana enigmistica e, grazie al palinsensto Rai,  il gioco della catena.
Insomma... io sarò bandita dalla scuola, non ho dubbi , ma credo fermamente che i veri compiti delle vacanze siano:
STARE IL PIÙ POSSIBILE CON LA FAMIGLIA;
OSSERVARE IL PIÙ POSSIBILE CIÒ CHE CI STA INTORNO;
MANIPOLARE TUTTO CIÒ CHE SI PUÒ MANIPOLARE, RICICLARE, REINVENTARE;
LEGGERE QUELLO CHE CI VA DI LEGGERE foss'anche la saga di Topo Stilton;
INCONTRARSI CON GLI AMICI;
STARE ALL'ARIA APERTA;
Come diceva quel professore che hanno intervistato alla radio?
" camminate a piedi nudi sulla riva del mare, osservate le stelle, ascoltate il canto degli uccelli e siate felici" .
Ciò detto.... lo so, i compiti bisogna farli, anche se questa Pirla di una mamma non è d'accordo.  Perciò ogni tanto una sbirciatina al libro la do anch'io. 

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