LA CADUTA DEGLI DEI

No, va beh..non esageriamo. diciamo la caduta di un mito.
Se anche voi avete un mito, vi consiglio caldamente di NON leggerne MAI la biografia postuma. per quanto attendibile ed autorizzata.
Ho appena finito di leggere questa biografia di michael jackson e, se l'ho iniziata con entusiasmo, man mano che proseguivo nella lettura mi rendevo sempre più conto di quanto fosse profonda la follia di quell'uomo.
Continuo a pensare che genio e follia vadano perlopiù di pari passo e che, all'inizio della sua carriera di solista michael fosse anche un ottimo business-man di se stesso: sapeva il potenziale che aveva e sapeva come farlo fruttare. E su questo non ci piove.
Ma mi sono anche resa che forse tutto ciò che di male si è detto su di lui non era totalmente falso. Mi assumo la piena responsabilità di quello che dico, ma non è normale che un uomo di più di 30 anni cerchi SOLO la compagnia di bambini, e che si giustifichi con il fatto di non aver avuto un'infanzia. Con questo non lo sto certo accusando di pedofilia, non credo fosse in grado di vivere il sesso in nessuna maniera.
Sono certa anche che fosse realmente un tossicodipendente, o dipendente da farmaci, che è più politically correct; che fosse un uomo ricco ma pieno di debiti e circondato da persone che non hanno fatto altro che sfruttarlo,acuendo la sua follia oltremodo. E che continuino a sfruttarlo anche dopo morto è la cosa peggiore! Solo che adesso sfruttano "i suoi figli"...non saranno biologicamente suoi,d'accordo, (e non è follia negare l'evidenza?) ma è lui che li ha cresciuti,nel bene e nel male, ed è lui che loro riconoscono e amano come padre.
Non è la prima biografia che leggo. Rispetto ad altre, come la biografia della principessa Sissi, di Luigi di Baviera, di Maria Antonietta, questa non mi ha lasciato un retrogusto di tristezza, per la vita infelice dei protagonisti. Questa è scritta talmente bene, che mi ha lasciato la certezza di aver avuto un folle come mito.
Il mito di tutta la mia vita non era che un folle...eppure, riguardare i suoi video, il suo modo di ballare, ascoltare le sue canzoni..mi fa ancora provare un brivido lungo la schiena. Ma il senso di perdita, lasciato dalla sua morte...bhè, quello sta andando via.
E mi viene da pensare che ...chissà se mia figlia avrà un "mito" che l'accompagnerà nella vita, dalla fine dell'infanzia in avanti,che ascolterà quando avrà voglia di piangere, o di ballare dalla gioia,o di togliersi da dosso lo stress di un'esame. Perchè alla fine questo è stato Micheal...quasi un compagno,la sua voce e la sua immagine c'erano nei momenti bui e in quelli luminosi. E scoprire, o meglio finalmente ammettere, che mi sono "accompagnata" ad un folle per tutta la vita, beh..fa riflettere.

Commenti

Post più popolari